UN DESTINO DI GLORIA
Noi viviamo la Chiesa come una realtà a cui apparteniamo, con e nonostante i nostro peccati, ma che allo stesso tempo di separa, aprendoci all’eternità, dove regna la comunione dei santi.
1. Dalla vita alla Parola
La vicenda narra l’esperienza di due genitori alle prese con la difficile fase dell’adolescenza del figlio, fatta di discussioni, toni alti, silenzi interminabili e impenetrabili. Nei momenti in cui di si sente impotenti, ci è vicino quel ‘Padre misericordioso’ che tutte le sere aspettava il figlio: credere la remissione dei peccati significa anche saper aspettare, con la disponibilità ad accogliere, la certezza di poter ricominciare, la fatica di continuare ad amare sempre.
2. Questa è la nostra Fede
Quando si dice: “credo la comunione dei santi, la remissione dei peccati” si deve anche avere il coraggio di inginocchiarsi e lasciarsi accogliere da un Dio che perdona; non potrò mai essere capace di perdono, se non prenderò parte dalla festa del perdono di Dio, nel sacramento della riconciliazione.
La famiglia è luogo privilegiato per professare la nostra fede nella comunione, nella relazione con gli altri, e nel perdono, che è ciò che divide, rende estranei agli altri, genera sospetto e sfiducia. Credere nel perdono è osare tornare all’altro, a Dio.
La comunione dei santi si realizza a partire dalla nostra partecipazione corresponsabile alla costruzione della Chiesa nel mondo, avendo come modello e meta i santi che ci hanno preceduto e sono in comunione dei beni spirituali con noi oggi. Anche la famiglia è chiamata a vivere e testimoniare questa comunione, attraverso l’apertura, il dialogo e l’ascolto della Parola, la preghiera, l’incontro eucaristico, il servizio.
A cura di Silvia Marini