UN PADRE BUONO NEI CIELI
I cristiani non credono solo in un Dio, ma in un Dio Padre. Inoltre, questo Dio non è solo, ma trino: una conferma della bontà dell’unione matrimoniale fra gli sposi, che pur essendo due vivono in comunione tra di loro e con Dio.
1) Dalla vita alla Parola
l’esempio riportato è quello di un padre, operaio, impegnato nell’AC e nelle ACLI, con sei figli, a cui è riuscito a trasmettere il desiderio di Dio. Il suo senso della paternità è passato attraverso l’accettazione a volte sofferta ma sempre serena delle scelte dei figli, ma soprattutto attraverso piccoli gesti di premura, come il lucidare loro le scarpe o spezzare per loro la “michetta” nel caffelatte.
2) Questa è la nostra Fede
Per credere in Dio è fondamentale conoscerlo: ma è Dio a farsi nostro prossimo, a partecipare alle nostre vicende svelando il suo progetto di salvezza, fino a donarci suo Figlio, che ci rivela il suo vero nome, “Abbà”, Padre. Un figlio guarda al padre come un modello: Gesù ci invita a “fare la volontà del Padre”. Il primo modo di ricambiare l’amore è amare, attraverso la preghiera, l’ascolto della Parola e la disponibilità a metterla in pratica. L’amore di Dio è eterno, e questo ci ricorda l’impegno delle promesse matrimoniali. In stretta relazione con l’amore di Dio, poi, sta l’amore per gli altri: se Dio è Padre di tutti, ogni persona che incontro è mio fratello. Infine, Dio è creatore: da ciò deriva che l’uomo e la donna, uniti in matrimonio, partecipano all’opera creatrice di Dio mediante la generazione. I coniugi diventano collaboratori di Dio, quindi sono chiamati a custodire sempre la vita.
a cura di Silvia Marini