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Veglia in "Traditione Symboli"

traditione-symboli.jpgSabato 4 aprile 2009

La Veglia in Traditione Symboli ogni anno ripete il gesto della consegna del Credo ai catecumeni che riceveranno i sacramenti dell'iniziazione cristiana nella notte di Pasqua e ai giovani radunati in Duomo con l'Arcivescovo.

Questo dono, continuamente rinnovato, diventa necessario per accompagnare e introdurre il cristiano nella celebrazione della Settimana santa. Perché solo se "attrezzati" con il dono della fede, ricevuta per grazia di Dio e di una Chiesa che nel tempo l'ha tramandata, possiamo addentrarci nel mistero della Pasqua di Gesù e contemplare lo spettacolo della croce e lo stupore della risurrezione.

 

Quest'anno la Veglia si colloca nel contesto dell'anno paolino e a conclusione, ormai, del percorso triennale dell'Agorà dei giovani italiani. Dunque la passione evangelizzatrice dell'Apostolo delle genti e le sfide culturali che il nostro tempo pone chiedono ad un giovane di rinnovare in modo consapevole la grazia del battesimo, di rimotivare la propria vita spirituale e di ritrovare lo slancio entusiastico per essere nel mondo segno profetico di speranza.

La pagina biblica di Atti 18,1-11 accompagna la preghiera di questa veglia. Paolo giunge a Corinto, dopo un'esperienza missionaria deludente ad Atene, e fonda una nuova comunità cristiana.

L'Apostolo si deve misurare con una città "moderna", molto diversa da Atene e da altre già incontrate. Le sfide sono tante: Corinto è una metropoli giovane, multietnica e multireligiosa. Tante culture e tanti affari s'incrociano per quelle strade.

Così il vangelo di Paolo si confronta innanzitutto con una quotidianità fatta di lavoro. Lui, infatti, fabbricava tende e si manteneva con il proprio mestiere. Una quotidianità fatta anche di relazioni con persone giunte in città da nazioni diverse, fatta di una preghiera giornaliera e di una frequentazione settimanale della sinagoga. Questa quotidianità non riesce a trasformarsi in monotonia perché ben presto Paolo si deve misurare con l'ostilità, la minaccia e il rifiuto da parte della comunità giudaica. Tuttavia, proprio nel momento della prova, la Parola di Dio si fa presenza consolante e solidale che apre a nuovi orizzonti e allarga il respiro dell'Apostolo.

Il popolo numeroso, allora come oggi, non è tanto quello che riempie le sinagoghe o le chiese (abbiamo consapevolezza dell'esiguità dei nostri numeri), quanto piuttosto quello che abita l'intera città. Prima di essere un popolo di credenti, è un popolo di uomini e donne che cerca un senso alla propria vita e una speranza per il proprio domani; che ha bisogno di ritrovare le tracce della solidarietà e del dialogo; della stima reciproca e del confronto sincero. Un popolo che fa della diversità una risorsa e non una minaccia; che fa dell'identità un dono e della sicurezza una condivisione.

Questo popolo numeroso oggi ha bisogno di giovani che siano profeti appassionati e coraggiosi. La via della croce di Gesù è la strada da percorrere per essere così.

MATERIALE DELLA VEGLIA

 

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PRESENTAZIONE VEGLIA

La veglia in Traditione Symboli ogni anno ripete il gesto della consegna del Credo ai catecumeni che riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana nella notte di Pasqua e ai giovani radunati in Duomo con l’Arcivescovo.
Questo dono, continuamente rinnovato, diventa necessario per accompagnare e introdurre il cristiano nella celebrazione della Settimana santa.
La celebrazione è in programma nel Duomo di Milano, sabato 4 aprile, alle 20.45, sul tema “Ho un popolo numeroso in questa città”.

Quest’anno la Traditio si colloca nel contesto dell’Anno paolino, alla vigilia della XXIV Giornata mondiale della Gioventù che si celebra nelle diocesi e a conclusione del percorso triennale dell’Agorà dei giovani italiani. La pagina biblica di Atti 18, 1-11 accompagna la preghiera di questa veglia. Paolo giunge a Corinto e fonda una nuova comunità cristiana. L’Apostolo si deve misurare con una città “moderna”: giovane, multietnica e multireligiosa. Il popolo numeroso, allora come oggi, non è tanto quello che riempie le sinagoghe o le chiese, quanto piuttosto quello che abita l’intera città. Questo popolo numeroso oggi ha bisogno di giovani che siano profeti appassionati e coraggiosi.
La veglia in Traditione Symboli ripropone un rito antico della tradizione cristiana, quando il Battesimo veniva conferito in età adulta. Dopo un serio cammino di preparazione, al catecumeno veniva consegnato il Credo: da qui il termine latino Traditio Symboli, che significa “consegna del Credo”. I catecumeni, ricevuto il Simbolo, si impegnavano ad impararlo a memoria; questo gesto assumeva un profondo valore educativo, poiché tenere a mente il Credo voleva dire renderlo concretamente presente nella propria vita: le parole più che su un pezzo di carta dovevano essere impresse nel cuore.

Alla Traditio sono invitati tutti i 18+, giovani e giovani adulti. Ritrovo in Oratorio sabato 4 aprile alle ore 17.30.

Per coloro che per vari motivi non potranno essere fisicamente presenti in Duomo potranno “condivivere” a distanza le immagini, le parole e le musiche della Veglia connettendosi a www.chiesadimilano.it o in televisione su Telenova. 

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