17 marzo 2025
ORDINE DEL GIORNO
- Riflessione del vicario episcopale monsignor Gianni Cesena sul progetto pastorale
Ha partecipato all’incontro del consiglio pastorale parrocchiale unitario il vicario episcopale monsignor Gianni Cesena con l'obiettivo, tra l'altro, di fare il punto della situazione del cammino fatto insieme dal momento dell'entrata del nuovo parroco don Walter a oggi.
Monsignor Cesena ha letto il verbale del consiglio precedente e, poi, ha commentato i vari punti del progetto pastorale spiegando che la necessità di fare una comunità pastorale tra le tre parrocchie è una scelta obbligata a causa della scarsità numerica di sacerdoti. Ha definito don Walter come «un padre con tre sorelle, le quali – anche se diverse tra loro – devono imparare a fare un cammino comune».
Il monsignore, che ha presieduto ai riti d’ingresso di don Walter, ha riscontrato una buona partecipazione delle comunità all’evento e ha percepito uno spirito di volontà e organizzazione sia durante la celebrazione della S. Messa (nella quale non sono mancati i ringraziamenti anche a don Luciano, don Franco e don Christophe) che, in seguito, nel corso dei festeggiamenti.
Secondo il vicario episcopale, i membri del consiglio pastorale sono gli “animatori primi” del percorso da fare per iniziare il progetto pastorale, percorso che dovrà essere riflettuto, pensato, condiviso e allargato a tutta la comunità.
Il PROGETTO PASTORALE ha come scopo quello di annunciare il Vangelo a tutta la comunità, attraverso parole e metodi adeguati tenendo conto delle diverse realtà anagrafiche.
Per redigere un progetto pastorale ci vuole metodo: occorre un piano che definisca obiettivi, priorità e attività, sia per la liturgia che per le attività dell’oratorio nonché per la carità.
Per raggiungere questo obiettivo, in alcuni momenti sarà necessario praticare la “conversazione nello Spirito“, che consiste nell’ascolto, nella preghiera, nella riflessione e nel discernimento.
Nel piano pastorale verranno presi in considerazione una serie di “punti di riferimento”.
- RICONOSCERE IL BENE CHE C’È GIÀ mettendo in evidenza i punti di forza di ogni singola parrocchia e valorizzandoli.
- CONOSCERE IL PROPRIO TERRITORIO analizzando la realtà delle famiglie che lo compongono e verificando:
- se sono unite con rito civile o religioso;
- se sono separate;
- se convivono;
- se hanno dei figli e se i figlii sono stati battezzati;
- se ci sono famiglie bisognose;
- se ci sono persone anziane sole;
- quanti bambini frequentano il catechismo;
- quanti ragazzi adolescenti frequentano l’oratorio e partecipano alla S. Messa.
- TENERE CONTO DELLE FESTIVITÀ E DELLE RICORRENZE DI OGNI PARROCCHIA e delle abitudini acquisite negli anni con i precedenti pastori.
- TENERE CONTO DEI BENI DELLE SINGOLE PARROCCHIE e del loro possibile utilizzo per il bene della comunità.
Quandi, sarà utile redigere un programma:
- stilando un CALENDARIO UNITARIO per cercare di evitare la sovrapposzione di eventi nelle tre parrocchie (ogni singola commissione pastorale ha il compito di iniziare a redigere una prima bozza con i propri impegni "tradizionali");
- coordinando le attività della PASTORALE GIOVANILE delle tre parrocchie (le attività per i giovani dai 12 ai 25 anni) tenendo conto delle proposte della diocesi e avvalendosi anche del supporto di laici con contratto; gli educatori delle diverse parrocchie dovranno essere formati in modo analogo e verrà affidato loro il compito di proporre attività da svolgere in modo unitario alternando il luogo degli incontri.
Per quanto riguarda l’ICONA BIBLICA DEL PROGETTO PASTORALE, monsignor Cesena ha invitto a non prendere spunto da Giobbe – secondo quanto ipotizzato in precedenza – ma da qualche lettura del Nuovo Testamento.