Giovedì 3 febbraio 2011
A conclusione della visita pastorale al nostro Decanato, l'Arcivescovo Dionigi Tettamanzi, ha redatto una lettera di bilancio e programmazione destinata ai membri attivi delle varie comunità parrocchiali. Di seguito ne pubblichiamo il testo integrale.
L'arcivescovo durante la S. Messa del 10 ottobre presso LarioFiere di Erba la cui cronaca è stata pubblicata sul numero di novembre del Bollettino Parrocchiale (foto: Massimo Delvò).
DIONIGI TETTAMANZI
CARDINALE DI SANTA ROMANA CHIESA, ARCIVESCOVO DI MILANO
Lettera ai Sacerdoti,
ai Membri dei Consigli pastorali parrocchiali,
ai Membri dei Consigli per gli Affari economici,
ai Membri del Consiglio pastorale decanale del Decanato di Erba
Carissimi,
porto ancora vivo nel cuore il ricordo dei diversi momenti che hanno caratterizzato la mia Visita pastorale al vostro Decanato. Vi sono grato per l'accoglienza che mi avete riservato. Ringrazio in particolare il decano, don Giovanni Afker, che con impegno generoso e competenza ha preparato la visita pastorale e l'ha saputa guidare.
La celebrazione eucaristica conclusiva, vissuta da tutti i fedeli con intensa partecipazione, è stato un momento significativo nel quale insieme abbiamo professato la nostra fede nel Signore Gesù e abbiamo rinnovato l'impegno ad essere suoi testimoni.
Ascoltandovi ho potuto cogliere la ricchezza di una tradizione cristiana ancora molto presente nelle vostre comunità, ma anche quanto siete consapevoli della necessità di rinnovare il vostro slancio missionario per rispondere alle nuove sfide che questo nostro tempo presenta.
Tenendo presente la vostra specifica realtà, desidero con questa lettera richiamare alcune attenzioni e offrirvi alcune linee di indirizzo, affinché possiate orientare il cammino pastorale delle vostre comunità nel solco del percorso di crescita e di rinnovamento che tutta la Diocesi sta vivendo.
Vi esorto anzitutto a chiedere al Signore la grazia della comunione e a farvene appassionati costruttori.
La comunione autentica si costruisce attraverso l'ascolto della Parola di Dio, la partecipazione ai Sacramenti, l'esercizio della carità. Vi chiedo pertanto di impegnarvi a far crescere nelle vostre comunità una più intensa spiritualità, perché è dalla comunione con Dio che nasce la vera comunione tra noi ed è nell'accoglienza del dono dello Spirito che veniamo santificati nella carità. Le vostre comunità siano aperte e accoglienti, disponibili all'ascolto e al dialogo con tutti; promuovete nel vostro territorio relazioni amicali e fraterne, così che nessuno si senta solo ma possa sempre riconoscere nelle vostre parrocchie un sicuro punto di riferimento.
La comunione sappia esprimersi anche attraverso alcuni segni concreti di maggiore corresponsabilità ecclesiale.
Sia sempre più promosso il ruolo del Decanato, che deve essere considerato come il contesto più adatto per il confronto reciproco e per la programmazione di una più intensa pastorale di insieme. Raccomando la partecipazione di tutti i sacerdoti agli incontri di Decanato, da vivere come occasione per crescere in uno spirito di autentica fraternità. Una attenzione specifica sia dedicata ai sacerdoti anziani e malati.
Valorizzate molto il Consiglio pastorale decanale, riconoscendolo come l'ambito più significativo nel quale condividere i problemi comuni e programmare iniziative e percorsi da vivere insieme. Al Consiglio pastorale decanale partecipino i rappresentanti di tutte le Comunità pastorali, delle parrocchie, delle congregazioni religiose e delle altre realtà ecclesiali presenti sul territorio.
In tutte le Comunità pastorali e le parrocchie siano costituiti il Consiglio pastorale e il Consiglio per gli Affari economici. Sia viva l'attività di questi organismi, autentica espressione di corresponsabilità ecclesiale. In vista della elezione dei nuovi Consigli, che avverrà nell'autunno di quest'anno, vi invito a promuovere percorsi di formazione. per preparare nuovi consiglieri, favorendo così un adeguato ricambio dei membri.
La "Carta decanale di comunione per la missione" – redatta insieme da sacerdoti e laici – e la "Regola di vita" dei sacerdoti, che mi avete consegnato, siano da voi considerate sicuro punto di riferimento: i percorsi tracciati siano da tutti seguiti con determinazione.
Impegnatevi a costruire tra le vostre comunità una più concreta e autentica pastorale di insieme. È questa la strada da seguire per affrontare con più efficacia le sfide del tempo e i problemi del vostro territorio, che le singole parrocchie non sono più in grado di sostenere da sole. Non lasciatevi vincere dalla tentazione di ritenere che ogni realtà basti a se stessa; siate invece vigilanti contro il pericolo della chiusura e dell'autosufficienza, maturando la consapevolezza che i doni che scaturiscono da ogni comunità sono un tesoro da condividere e l'unione delle forze non potrà che arricchire ciascuno.
In questo cammino siano coinvolti sempre più i laici, riconoscendoli quali autentici corresponsabili della missione e preparandoli attraverso adegua ti percorsi formativi. Ogni cristiano ha da offrire un contributo di testimonianza unico e irripetibile, a partire dagli ambienti della vita quotidiana.
È necessario accompagnare le vostre comunità ad una graduale ma decisa convergenza verso le forme di Unità e Comunità pastorale in parte già presenti nel vostro Decanato.
Tre Comunità pastorali sono nate in questi anni:
- la Comunità "S. Eufemia", che comprende quattro parrocchie di Erba. Ad essa in futuro si uniranno anche le altre tre che si trovano nel territorio della città.
- la Comunità "Beata Vergine di Rogoredo" tra le parrocchie di Alzate Brianza, Fabbrica Durini e Anzano del Parco e in futuro anche Orsenigo e Alserio.
- la Comunità "S. Antonio Maria Zaccaria" tra le parrocchie di Eupilio e Longone al Segrino.
Dopo adeguata preparazione altre Comunità pastorali potranno iniziare
il loro cammino nei prossimi anni, aggregando le parrocchie già costituite in Area omogenea o già chiamate a qualche forma di unità pastorale:
- Pontelambro con Caslino, Castelmarte e Proserpio;
- Costamasnaga con Tabiago e Cibrone;
- Lurago con Lambrugo, Merone e Monguzzo;
- Rogeno con Casletto, Bosisio Parini e Garbagnate Rota;
- Cesana con Suello e Pusiano;
- Albavilla con Carcano e Albese con Cassano.
Nel quadro del rinnovamento delle vostre comunità secondo lo stile della comunione e della corresponsabilità, desidero offrirvi degli indirizzi precisi che riguardano alcune priorità dell'attività pastorale.
Sia sempre vivo l'impegno per una generosa carità, in particolare nei confronti dei più bisognosi e delle persone sole. La vostra testimonianza e la vostra azione sappiano esprimere una trasparente libertà, frutto di uno stile di sobrietà, e promuovano sul territorio una rinnovata cultura della solidarietà.
Le trasformazioni che anche il vostro territorio sta vivendo esigono una presenza vigile e una dedizione concreta perché sia rispettata e promossa la dignità di ogni persona. Per questo siano promosse iniziative di formazione anche per coloro che intendono spendersi per un servizio sociale e politico, in particolare nella forma del volontariato.
Abbiate una specifica attenzione nei confronti degli immigrati. Il vostro atteggiamento sia quello dell'accoglienza e dell'accompagnamento, contribuendo a concrete iniziative che favoriscano un loro autentico percorso di integrazione.
Ho avvertito in voi una condivisa preoccupazione circa l'attività pastorale nei confronti degli adolescenti e dei giovani. Vi invito a non scoraggiarvi e a guardare a loro con simpatia, avviando un dialogo aperto, sereno, cercando di conoscerli e di comprenderli. Sviluppate un'efficace azione educativa, aiutandoli a «volare alto, a guardarsi attorno e guardare lontano, soprattutto a guardare Gesù» (Ti seguirò, Signore! Messaggio ai giovani nella Traditio Symboli, 27 marzo 20l0). Portate avanti la proposta formativa degli oratori, rinnovandola secondo le indicazioni del Servizio diocesano di pastorale giovanile, e abbiate cura di formare educatori preparati pensando insieme e programmando per loro qualificati cammini di crescita.
Vorrei raccomandarvi una particolare attenzione alla pastorale rivolta alle vocazioni di speciale consacrazione al servizio del Vangelo: al sacerdozio, al diaconato, alla vita religiosa e missionaria. La preghiera e l'educazione spirituale dei ragazzi e dei giovani, nelle famiglie e nelle parrocchie, potranno favorire il sorgere di nuove vocazioni, continuando la bella tradizione che ha visto le vostre comunità essere molto generose.
Date nuovo impulso alla pastorale familiare, nella linea di quanto indicato nei percorsi pastorali di questi anni. Curate la formazione di operatori capaci di stare accanto alle famiglie che vivono situazioni di difficoltà. Grande attenzione sia data al cammino dell'Iniziazione cristiana a partire dalla prima fase (0-7 anni), in particolare accompagnando nella fede i genitori che chiedono il Battesimo per i loro figli.
Conosco il vostro impegno e le vostre fatiche e voglio assicurarvi la mia vicinanza, anzitutto attraverso la preghiera. Vi incoraggio molto e vi invito ad operare scelte lungimiranti, guardando al futuro con fiducia. Vi illumini l'esempio di santità di San Carlo Borromeo, di cui quest'anno celebriamo i 400 anni dalla canonizzazione.
Vi affido al1'intercessione di Maria, Madre della Chiesa e della speranza, e dei vostri Santi Patroni.
Con affetto invoco su ciascuno di voi e sulle vostre comunità la benedizione del Signore.
+ Dionigi Card. Tettamanzi
Milano, 3 febbraio 2011