Avvento 2018
HAITI: cibo per il futuro
Caritas Ambrosiana propone una raccolta di fondi destinati alla parrocchia di Ka Philippe, diocesi di Port-de-Paix, ad Haiti. Le offerte verranno raccolte grazie ai tradizionali salvadanai Caritas che potranno essere riconsegnati il pomeriggio dell'Epifania in occasione della festa dell'Infanzia Missionaria.
Gli adulti potranno contribuire inserendo le proprie offerte in una "bussola" allestita presso la chiesa parrocchiale.
Haiti soffre di un’eredità coloniale scomoda e versa in uno stato di povertà endemica, quando il 12 Gennaio 2010 viene colpita al suo cuore politico, economico e demografico da un terremoto di magnitudo 7 della scala Richter. La regione della capitale Port-au-Prince è l’epicentro del sisma. Si contano circa 225.000 morti, 300.000 feriti e 2,3 milioni di sfollati (un quarto dell’intera popolazione), 250.000 case e 4.700 scuole distrutte; il governo perde migliaia di funzionari e la quasi totalità delle infrastrutture.
L’opinione pubblica è scossa dalle immagini che ricoprono le prime pagine della stampa mondiale e l’intera comunità internazionale si mobilita al fine di prestare soccorso alla popolazione e al governo in ginocchio. Ma l’ondata di organizzazioni internazionali e non governative riversatesi simultaneamente ad Haiti e l’assenza di un governo centrale abbastanza solido da poter assicurare una coordinazione coerente tra gli interventi umanitari hanno impedito sin dal principio un’azione congiunta efficace.
Ad aggravare un quadro già critico, alla fine del 2010, scoppierà un’epidemia di colera che interesserà tutto il paese e continuerà a mietere vittime nel tempo: ad oggi circa il 10% della popolazione haitiana ne è stata affetta.
La precarietà politica fa da sfondo e acuisce queste catastrofi naturali e umane. Scarsa trasparenza nell’utilizzo dei fondi provenienti dagli aiuti bilaterali e la predilezione per interventi emergenziali a discapito di necessari programmi infrastrutturali e di sviluppo a medio e lungo termine, in particolare nel campo dell’istruzione e della sanità, rappresentano gravi ostacoli nella lotta alla povertà ad Haiti.
In questo contesto economico, sociale, istituzionale e infrastrutturale s’inserisce l’azione di Caritas Ambrosiana, che ha scelto dopo l’emergenza di agire direttamente ad Haiti tramite la presenza di operatori espatriati impegnati in un’azione di accompagnamento e di prossimità ai partners locali e mediante il finanziamento di progetti di ricostruzione e sviluppo socioeconomico.
Il progetto “Cibo per il futuro”, riguarda la parrocchia di Ka Philippe, diocesi di Port-de-Paix e si rivolge a famiglie di coltivatori poveri. Scopo dell’intervento è rafforzare la capacità di sussistenza delle famiglie contadine.
Il territorio della Parrocchia di Ka Philippe è a vocazione agricola, periodicamente esposto a piogge, siccità e cicloni, e conosciuto nel dipartimento del Nord ovest haitiano come zona di produzione della manioca amara, con la quale si ricava la cassava, una focaccia tradizionale.
Nel tempo, l’alto tasso di emigrazione giovanile e l’estrema difficoltà della trasformazione del prodotto hanno scoraggiato la sua lavorazione determinando anche un progressivo impoverimento della cultura culinaria. I coltivatori locali che continuano a coltivare manioca amara portando avanti una lunga tradizione si trovano costretti a gettarla o regalarla, essendo questo un bene alimentare sempre meno appetibile per il mercato.
In considerazione di questo contesto il progetto prevede la costruzione di una struttura e l’installazione di tre macchinari per la trasformazione e la vendita della manioca amara in cassava secca e la formazione dei contadini.
Il costo totale dell’intervento si stima in 20mila euro.