Il card. Dionigi Tettamanzi, a suo tempo, aprì alcuni “cantieri” cioè scelse alcuni ambiti della vita pastorale della diocesi da sottoporre a sperimentazione; tali ambiti erano cinque e precisamente:
- L’uso del Lezionario ambrosiano
- La Pastorale d’insieme nella forma delle comunità pastorali
- L’ Iniziazione Cristiana dei fanciulli
- La prima destinazione dei sacerdoti novelli
- La Pastorale giovanile
Con la convocazione diocesana dei sacerdoti nel Duomo di Milano il 28 maggio 2013, l’arcivescovo Angelo Scola ha concluso il tempo dei “cantieri” e ha comunicato ai sacerdoti le sue linee pastorali dopo lunga valutazione con i diversi Consigli, i Vicari episcopali, i decani con i quali ha esaminato e verificato con attenzione i risultati delle sperimentazioni.
Esponiamo, per ora, le conclusioni dell’Arcivescovo riguardanti l’Iniziazione Cristiana, che più ci interessano e sono da attuare al più presto.
L’arcivescovo ha così deciso.
PUNTI FERMI PER UN RINNOVAMENTO
Il ruolo della “Comunità Educante”
17. L’Iniziazione Cristiana è “espressione di una comunità che educa con tutta la sua vita e manifesta la sua azione dentro una concreta esperienza di ecclesialità” . È bello pensare che tutta la comunità cristiana si faccia carico della fede dei propri bambini e dei propri ragazzi. In forte comunione con ciascuna famiglia, promuovendo e sostenendo l’azione dei genitori, le Parrocchie, le Unità Pastorali e le Comunità Pastorali mettono in campo tutte le energie educative, tutti i soggetti e tutti gli ambienti al fine di realizzare quest’opera di introduzione dei più piccoli alla vita di fede.
Il coinvolgimento dei genitori
21. I genitori sono i primi educatori dei loro figli. Essi sentono normalmente il vivo desiderio e la responsabilità di corrispondere a questo compito. Affiancarsi a loro sarà molto importante. Con discrezione e rispetto, ma anche con cordiale sollecitudine, occorrerà operare affinché i genitori si sentano realmente coinvolti nell’Iniziazione Cristiana dei loro figli, anche qualora si trovassero effettivamente distanti dalla vita della comunità cristiana. Sarà compito in particolare della “Comunità Educante” compiere quest’opera di coinvolgimento cordiale e intenso dei genitori, a partire dalla celebrazione del Battesimo, facendoli sentire a pieno titolo parte di questa stessa comunità e rendendo onore al loro ruolo primario di educatori dei loro figli.
Celebrazione dei Sacramenti nel cammino di Iniziazione Cristiana
Le attuali indicazioni pastorali
32. Le attuali indicazioni del nostro arcivescovo, cardinale Angelo Scola, espresse in comunione con il Consiglio Episcopale e a conclusione dell’ampia consultazione condotta, sono così definite:
- la celebrazione dei tre Sacramenti successivi al Battesimo (Cresima, Eucaristia, Riconciliazione) avvenga entro il tempo della fanciullezza, cioè, nello specifico, entro l’undicesimo anno di età di un ragazzo;
- i Sacramenti della Cresima e dell’Eucarestia siano celebrati in modo distinto e in tempi successivi;
- l’ordine di celebrazione dei Sacramenti sia tale da prevedere prima la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione, quindi la celebrazione dell’Eucarestia (Santa Messa di Prima Comunione) e infine la celebrazione della Cresima;
- i momenti dell’anno liturgico più adatti per la celebrazione dei sacramenti sono:
- la Quaresima del terzo anno di Iniziazione Cristiana (corrispondente normalmente al quarto anno di scuola primaria) come tempo opportuno per la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione;
- il tempo Pasquale dello stesso anno come tempo opportuno per la celebrazione dell’Eucaristia o “S. Messa di Prima Comunione”;
- il tempo Pasquale e il tempo dopo Pentecoste - fino all’inizio del successivo tempo di Avvento - del quarto anno di Iniziazione Cristiana (corrispondente normalmente all’ultimo anno della scuola primaria e all’anno di avvio della scuola secondaria inferiore) per la celebrazione della Cresima;
- per quanto riguarda il Sacramento della Cresima, vengono date le seguenti indicazioni riguardanti il ministro, il padrino/madrina e i luoghi di celebrazione:
- 1) il ministro della Cresima deve significare il legame con il Vescovo diocesano e quindi con la Chiesa particolare, pertanto deve esprimere una dimensione ecclesiale della vita cristiana più ampia della comunità locale sperimentata quotidianamente. Il ministro deve quindi essere un Vescovo o un presbitero provvisto di facoltà, individuato in modo stabile dall’Arcivescovo, in primo luogo tra i membri del Consiglio Episcopale Milanese.
- 2) Il padrino deve essere una persona in grado di accompagnare i ragazzi nella fede. Nella tradizione antica il padrino era espressione della cultura della comunità cristiana per il cammino di fede dei catecumeni, piuttosto che di legami familiari. Per questo è possibile che il padrino/la madrina siano scelti tra coloro che costituiscono la “Comunità Educante”. In ogni caso si deve richiedere ai genitori che sin dall’inizio della seconda fase del cammino di iniziazione (quindi due anni prima della celebrazione della Cresima) comincino a pensare a questa figura e a sceglierla venendo aiutati a comprendere le condizioni che devono accompagnare la scelta di questa figura;
- 3) Circa i luoghi della celebrazione della Cresima, pur non escludendo la singola parrocchia, si invitano i presbiteri a considerare attentamente l’opportunità di contesti sovraparrocchiali (chiese centrali, compresa la chiesa Cattedrale, dove celebrare anche in più turni), che esprimano marcatamente il senso di appartenenza alla Chiesa diocesana e il rapporto con il Vescovo.
33. Fissate queste decisioni riguardanti la celebrazione dei Sacramenti, frutto di un discernimento pastorale intenso e a tratti sofferto, è bene che il punto essenziale della proposta di rinnovamento dell’Iniziazione Cristiana sta nelle due caratteristiche precedentemente ricordate, vale a dire la sua forma in rapporto alla totalità della vita cristiana e la presenza attiva della “Comunità Educante” a fianco dei bambini e dei ragazzi. La decisione di conservare l’ordine attuale nella celebrazione dei Sacramenti risponde all’intenzione di non generare un senso di spaesamento in tanti che trovano un aiuto nella modalità di Iniziazione Cristiana consolidata e tende a valorizzare il più possibile il tempo della fanciullezza come momento particolarmente propizio per l’esperienza sacramentale, soprattutto l’Eucaristia, valorizzando nel contempo i tratti specifici della celebrazione della Cresima come esperienza di inserimento nella Chiesa particolare e apertura al successivo cammino della preadolescenza.
I punti numerati riprodotti qui sopra sono estratti dal testo “DAI CANTIERI ALLE LINEE DIOCESANE” consegnato dall’arcivescovo ai sacerdoti durante la convocazione del 28 maggio 2013 in Duomo a Milano.