Sacro Monte di Varese, 5 maggio 2012
I catechisti ringraziano Stefano Sala, Ilaria Cantafio, Federica Citterio e Gaia Ciceri per aver condiviso l'incontro con l'Arcivecovo Angelo Scola. Un incontro dedicato ai 5 SENSI.
Foto: Paola Ciceri.
Quest'anno, il cammino dei 14enni al Sacro Monte ha offerto l'occasione per esercitare i nostri sensi alla scoperta del bello, il bello che si percepisce, il bello del luogo che ci accoglie con i suoi profumi, i suoi paesaggi, un bello che ci aiuta e ci spinge ad assaporare un "Bello" con la lettera maiuscola, il "Bello" che è Gesù e la sua vicinanza. E quindi "EFFATÀ " e cioè APRITI"...
Il percorso ha racchiuso in sè la fatica, il distacco dalla quotidianità, il silenzio, la preghiera e soprattutto l'entusiasmo del ritorno...
Grazie ancora!
Paola, Alberto e Gianluca
Quasi quattromila ragazzi hanno intrapreso il cammino di preghiera al Sacro Monte di Varese al termine del quale hanno incontrato per la prima volta l'Arcivescovo Angelo Scola.
Il percorso compiuto dai ragazzi racchiude in sé tutti i motivi di un vero pellegrinaggio: la ricerca di Dio, il distacco dalla quotidianità e soprattutto dal peccato, il silenzio, la preghiera e l'entusiasmo del ritorno. Quest'anno, durante il cammino al Sacro Monte, i giovani, oltre a recitare la preghiera mariana, hanno ripercorso il tema dell'anno "Effatà", con l'evidente rimando ad aprire i sensi alla scoperta del bello: il Bello che é Gesù e la sua vicinanza. Lungo il percorso i giovani della Professione di Fede e i loro educatori hanno ripassato come possono essere utilizzati i sensi per percepire la presenza di Gesù nelle loro vite, chiedendo a ogni tappa aiuto a Maria, colei che ha saputo accoglierlo prima di tutti nella sua umanità.
Malgrado il tempo incerto, i ragazzi della Professione di Fede hanno dimostrato tanto entusiasmo e determinazione durante tutto il cammino: un boato è infatti esploso quando l'Arcivescovo è arrivato tra i ragazzi per il momento conclusivo di preghiera.
«Tutti noi oggi siamo qui perché ci ha convocato Gesù – ha detto il Cardinale rivolgendosi direttamente ai ragazzi -. Dobbiamo dare del Tu a Gesù, dobbiamo sentirlo come un compagno della nostra vita»! Il Cardinale ha invitato i giovani ad aprire i loro cuori e la loro mente affinché trovino pienamente il senso profondo della fede e della loro vita. «Dovete aprirvi in due direzioni: verso l’altro innanzitutto perché poi l’altro apre verso Dio. Così la gioia diventa possibile».
Il momento di preghiera, che prevedeva quattro parti liturgiche, è stato interrotto quasi alla fine da un’improvvisa grandinata che ha spinto sia il Cardinale sia i suoi ragazzi verso casa. Malgrado il tempo molti giovani si sono fermati davanti al gazebo allestito per l’Arcivescovo per salutarlo di persona.
(fonte: sito della diocesi di Milano)