18 gennaio 2009
Ore 16.00. Un piccolo gruppo di giovani e giovani adulti, accompagnati dal nostro seminarista Gabriele, si è ritrovato in un freddo e nebbioso pomeriggio d'inverno a Baggio (Milano) davanti al civico 379 di via delle Forze Armate. Perché?
Perché dietro ad una cancellata scrostata ci aspettano le Suore Missionarie della Carità di Madre Teresa di Calcutta, con le quali abbiamo un appuntamento. La nostra referente è suor Pritta, responsabile della Casa di Milano e indiana di origine e con la fortuna di vivere accanto a Madre Teresa di Calcutta da novizia, la quale in un'ora è riuscita a presentarci il mondo delle Suore di Madre Teresa di Calcutta.
L'incontro è in una delle due cappelle della Casa, dove accanto al Crocefisso abbiamo notato la scritta “ho sete”. Suor Pritta ci spiega come prima cosa che nelle Case delle Suore Missionarie della Carità, in tutto il mondo, accanto al Crocefisso viene riportata questa semplicissima frase che ricorda l'importantissima citazione del Vangelo “perché io ho avuto fame e voi mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere: ero forestiero e mi avete ospitato nella vostra casa; ero nudo e mi avete dato i vestiti; ero malato e siete venuti a curarmi; ero in prigione e siete venuti a trovarmi” (Mt, 25, 35-36).
Questa frase è alla base della vita quotidiana delle Suore di Madre Teresa di Calcutta, che è caratterizzata e scandita dall'alternarsi di due principali attività quotidiane: la preghiera, circa 4 ore al giorno, comincia con la sveglia alle 4.40 della mattina di ogni giorno; il servizio caratterizzato dalla necessità di rivolgersi ai più poveri tra i poveri.
La preghiera - ci spiega suor Pritta - è la benzina o, più propriamente parlando, la forte motivazione che sta alla base di ogni altro servizio; soltanto grazie alla preghiera e alla consapevolezza di riconoscere quel Gesù affamato, assetato, forestiero, nudo e incarcerato come il più povero dei poveri è possibile svolgere un servizio veramente caritatevole.
E il servizio svolto dalle Suore Missionarie va dall'organizzazione della mensa del povero che ogni sera da un pasto caldo a 150-200 persone, all'accoglienza di una quarantina ragazze madre con i rispettivi figli, a visitare circa 200 famiglie bisognose del quartiere, ad essere disponibili ad ascoltare ogni persona che si sente bisognosa di un conforto spirituale, ad assistere donne costrette a prostituirsi... fino anche alla “semplice” organizzazione di corsi di lingua italiana per stranieri.