Torino, 2/5 gennaio 2009
Pronti? Allacciate le cinture e partiamo!
È così che comincia e continua una grande avventura che abbiamo vissuto noi, un gruppo di giovani, con Gabriele al Sermig (Arsenale della Pace) di Torino. Non è facile raccontare ciò che abbiamo vissuto in tre giorni (dal 2 al 5 gennaio), un concentrato di emozioni: gioia, incredulità ma anche tristezza e commozione che ci hanno aperto gli occhi sulla quotidianità e sul mondo.
Che cosa è il Sermig? Citando le parole del suo fondatore, Ernesto Olivero: «Il Sermig è di Dio e di tutte quelle donne e uomini di buona volontà che osano sperare e credere in un mondo migliore e che lo preparano con opere di giustizia. Vorrei che la gente, conoscendoci, di noi dicesse "nulla di nuovo sotto il sole" perché "ci sente" semplicemente cristiani».
Il Sermig è stato creato nel 1964 da un gruppo di ragazzi che volevano essere nella Chiesa di Gesù, che guardavano al futuro, ma volevano essere il presente. Il Sermig è nato con l’intento di aiutare il prossimo, di raccogliere aiuti e fondi da destinare ai più poveri. Formato da un pugno di giovani, di coppie sposate, di famiglie e di consacrati è cresciuto e si è trasformato da gruppo in Fraternità della speranza. Il 2 agosto 1983 la fraternità ha trovato la sua prima casa tra le mura del vecchio Arsenale militare di Torino.
Attraverso l’opera di ristrutturazione di migliaia di giovani e volontari si è potuta trasformare un’ex fabbrica di armi nell’Arsenale della pace: le armi sono diventate strumento di lavoro e di amore. Con impegno e dedizione l’Arsenale è diventato un monastero metropolitano, aperto 24 ore su 24, un luogo di preghiera per sostare e cercare Dio, di accoglienza per i giovani e per i poveri: una porta aperta sul mondo. Alle porte degli arsenali (anche in Brasile - “Arsenale della speranza” e in Giordania - “Arsenale dell’incontro”) bussano uomini e donne, i poveri, i maltrattati, i rifugiati, anziani, carcerati, persone in cerca di un riscatto…Alle porte degli arsenali bussano i giovani… giovani come noi e come i 300 da tutta Italia che con noi erano all’Arsenale in quei giorni… giovani come te, che hanno voglia di far la loro parte per cambiare il mondo, in meglio, a partire da loro stessi. Già, proprio così, perchè il mondo non si cambia stando seduti in poltrona a commentare, a discutere sulle ingiustizie che dilagano nel mondo, sull’atrocità delle guerre, ad aspettare che altri (politici, premi Nobel…) facciano qualcosa, il mondo cambia se noi davvero lo vogliamo.
Ognuno di noi, infatti, conserva in sé la potenzialità di essere operatore di giustizia e di pace, contribuendo così a costruire un mondo migliore.
E allora coraggio!! Alzati e cammina con me!!!!!!!!
Questa era una delle canzoni più cantate al Sermig, è però, soprattutto, un invito ai giovani a svegliarsi dal torpore della vita quotidiana dove si ha tutto e dove è sempre più difficile capire l’importanza dei piccoli gesti per camminare insieme a Dio e insieme agli altri, ognuno facendo la sua parte per migliorare il mondo in cui viviamo.
Quante volte ci sentiamo piccoli, impotenti, di fronte ai grandi problemi che affliggono il mondo! Questo però non ci autorizza a non fare nulla, perché “tanto le cose non cambieranno mai”! Anzi, deve spingerci a chiederci: “Cosa posso fare io, nel mio piccolo? Come posso rendere migliore la realtà in cui mi trovo a vivere/lavorare/studiare..?”
Se resto indifferente e non faccio nulla, contribuisco anch’io a rendere brutto quel mondo che tanto critico! Se invece mi interesso dei problemi di chi ho accanto, se miglioro il mio modo di relazionarmi con le persone e con le cose che possiedo, se rispetto la natura, piano piano, anche la realtà che mi circonda inizierà a cambiare…e, in mezzo a tanto male, saremo piccole scintille di Speranza!
Non è una richiesta da eroi per salvare il mondo, nessuno ci chiede di essere Superman, ma tutti noi giovani, nel nostro piccolo, dobbiamo alimentare la speranza della pace, camminando (nel vero senso della parola) insieme al nostro fratello, facendo attenzione ad accogliere eventuali suoi problemi per risolverli insieme. Solo così si potrà costruire una vera pace.
Alzati e….cammina con me! Perché le cose possono davvero cambiare, se lo vogliamo e, insieme, ci diamo da fare!
Vedi anche: Weekend lungo al SERMIG
Per ulteriori informazioni: www.giovanipace.org - www.sermig.org