Raggiunto il primo obiettivo della campagna europea Uno di Noi per chiedere alla Unione Europea la difesa della dignità umana della persona a partire dal concepimento e di porre fine al finanziamento di attività che presuppongono la distruzione di embrioni umani, in particolare nei settori della ricerca, dello sviluppo e della salute pubblica.
Tale iniziativa doveva essere sostenuta da almeno un milione di cittadini europei, provenienti da almeno 7 dei 27 Stati membri. Questo obiettivo è stato raggiunto e ora il testo dovrà essere discusso dal Parlamento europeo.
Soddisfazione del comitato italiano presieduto da Carlo Casini
L’annuncio è stato dato il 13 settembre 2013 durante una conferenza stampa a Torino in occasione della 47° Settimana Sociale dei cattolici dedicata alla famiglia.
Tante firme per chiedere con forza che l’Unione Europea non finanzi più campagne a favore dell’interruzione di gravidanza e di sperimentazione sugli embrioni sia attraverso proprie linee di salute pubblica, sia indirettamente sostenendo economicamente quelle di organizzazioni private. Si chiede alla Ue di impegnare i soldi dei cittadini europei per promuovere la vita e non per sopprimerla. Ma l’impegno continua perché come evidenzia Casini, «più firme raccogliamo, più forte sarà la nostra voce sul tavolo europeo». Ancora una quarantina di giorni per allargare il consenso.
Ad oggi, hanno firmato 360mila italiani, ma ancora molte adesioni cartacee non sono giunte al comitato, tra l’altro premiato per il suo lavoro anche a livello europeo. Sono in crescita Germania, Grecia, molto forte anche la raccolta in Polonia. Hanno superato inoltre la soglia anche Austria, Spagna, Francia, Ungheria, Lituania, Olanda, Romania, e Slovacchia.
«Ogni singola firma è importante – ha ribadito Colombo chiedendo ancora uno sforzo –. Si insiste sull’utilizzo dell’online. Tante le organizzazioni, le associazioni i movimenti che nei loro siti ripropongono il banner, da cui si può accedere per firmare. Nell’era dei social network, la raccolta firme cartacea però, ad oggi, è ancora in testa.
Dal comitato l’invito ad utilizzare sempre più la rete anche per l’immediatezza e la velocità della raccolta. Non si sta mobilitando solo il mondo cattolico. Nella prima settimana di ottobre la raccolta firme nelle scuole sia statali, sia paritarie, sarà promossa anche da sigle di varie associazioni di categoria. Dietro ogni firma c’è una persona, l’adesione spesso è occasione di dialogo e di confronto sui valori fondamentali dell’esistenza. «Non sempre è semplice – ha ammesso la portavoce del Comitato – riuscire a far passare il nostro messaggio, a volte viene frainteso. Scambiato per una campagna referendaria».
Le firme raccolte in parrocchia e le indicazioni per chi non ha ancora firmato
Anche la nostra parrocchia ha aderito all’iniziativa raccogliendo, nei giorni dal 27 al 30 giugno, 133 firme che sono state inviate al Comitato organizzatore a Roma.
Ma la raccolta firme, come detto sopra, non è ancora terminata per cui, chi volesse, è ancora possibile aderire online andando sul sito www.firmaunodinoi.it e cliccare su “aderisci” seguire la procedura guidata.