16 novembre 2008
Una delle paure più grandi dell’uomo è quella di incontrare il “diverso”… una persona che per colore, o lingua, per modi di fare o di pensare è lontana da noi. Il “diverso”, per noi che ci crediamo sempre “bravi, buoni e belli”, è anche chi commette un male…, e non importa se a farlo è uno che non abbiamo mai visto o uno che conosciamo, magari nostro amico o parente…: da quel momento è “diverso” e da lui vogliamo solo stare lontani.
Gesù però ha una visione diversa del mondo… Nel vangelo di domenica 9 novembre (“Cristo Re”) abbiamo ascoltato: “Ero forestiero e mi avete ospitato... ero carcerato e siete venuti a trovarmi”. È proprio quello che 27 giovani della parrocchia hanno fatto quella domenica mattina: andare nel carcere di San Vittore (Milano) a “trovare” i detenuti, pregando e animando con loro le S.Messe. Hanno accettato la sfida di Gesù: rispondere al male col bene. Chi fa il male è la prima vittima di se stesso e la sua incapacità di amare è l’espressione massima del suo bisogno di amore. E Gesù è in colui che ha bisogno di amore.
Per questo, per prepararci bene al Natale di Gesù, che si fa uomo per farsi nostro fratello, abbiamo scelto di farci fratelli dei carcerati. In che modo? Procurando loro del materiale di cancelleria, di cui sono privi e che è per loro essenziale per “vivere” nelle loro celle 22 ore al giorno. Per loro è importantissimo poter scrivere, contattare familiari e amici, disegnare, dipingere… esprimere se stessi.
Raccogliamo materiale non usato: quaderni, carta e buste da lettera, biro, matite, pastelli colorati, gomme, francobolli, biglietti natalizi, ecc.
Tutto il materiale potete consegnarlo in oratorio, dal sabato pomeriggio alla domenica sera.
È il Natale di Gesù! Rendiamolo “natale” (nuova nascita) anche per chi è schiavo del suo stesso male!
Grazie! (anche a nome dei detenuti)
Gabriele Lovati (seminarista)