Gallarate, 31 agosto 2012
Si è spento il cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002. Aveva 85 anni. Da tempo soffriva per il morbo di Parkinson.
L'amore per la ricerca di Dio gli già scoppiato in giovanissima età. Lo ricordava lo stesso cardinale Carlo Maria Martini: «A 11 o 12 anni - raccontava - desiderando possedere un'edizione del Nuovo Testamento in italiano, mi misi a cercarla nelle librerie di Torino. Fu abbastanza difficile trovarla. Allora esistevano pochissimi sussidi e anche poche traduzioni. C'erano versioni dei Vangeli, ma era raro trovare una versione dell'intero Nuovo Testamento. Finalmente la trovai, in due volumi. Ancora la ricordo: era come se avessi scoperto un tesoro, ed era infatti un vero tesoro».
Anche Martini, per la comunità cristiana - milanese e non - era un tesoro. E questa, oggi, si sente più povera.
- Martini: «Io vescovo, dai libri alla gente» (Avvenire)
- Martini: “Così vedo inferno e paradiso» (Avvenire)
- L’ultima intervista a Martini: «Perché la Chiesa non si scuote, perché abbiamo paura?» (Corriere della Sera)
- Lettere al Cardinale (Corriere della Sera)
- Gli scritti del Cardinal Martini per Il Sole 24 Ore (Il Sole 24 Ore)
- Laras: «Martini, uomo di fede e maestro del dialogo» (Avvenire)
- Tettamanzi: Martini, noi ti abbiamo amato (Avvenire)
- Natoli: «Anche nella sofferenza si è dimostrato contemplativo» (Avvenire)
- Padre Fausti: «Un uomo di Dio che sapeva vedere oltre» (Avvenire)
- Ruini: «Anticipò la nuova evangelizzazione» (Avvenire)
- Cacciari: «L'apertura ai laici fu un atto di responsabilità» (Avvenire)
- Il ricordo di Bagnasco, Scola, Tettamanzi (Avvenire)
- Il ricordo di Enzo Bianchi (Il Sole 24 Ore)
- Piccola domanda sulla «morale laica» di Pietro Gheddo (Avvenire)
- Quella cristiana testimonianza della dignità del morire di Mauro Cozzoli (Avvenire)
- Tu sei fra i vivi di Marina Corradi (Avvenire)
- Rispetto e verità di Roberto Colombo (Avvenire)
- Nella lingua di ciascuno di Pierangelo Sequeri (Avvenire)
- Carlo Maria Martini (Wikipedia)
«Debbo dire che sento molto la fragilità di questa mia fede e il pericolo di perderla. Per questo, prego molto il Signore e gli affido la mia vita, la mia morte e tutti quelli che vanno alla morte con poca fiducia nella potenza di Dio.» (Carlo Maria Martini, 31 agosto 2012)