28 settembre 2008
Il cardinale Dionigi Tettamanzi ha ordinato 18 diaconi candidati al presbiterato e tra questi c'era il nostro amato Paolo, ora don Paolo!
Questa data non sarà ricordata da molte persone.
Rappresenterà un bellissimo ricordo per chi, come noi, è andato in Duomo a Milano per assistere all'ordinazione diaconale di don Paolo.
Sarà sicuramente ricordata da Paolo, come uno dei giorni più importanti della sua vita, e leggendo la breve riflessione che ci è stata inviata capirete perché.
Buona lettura.
Nella grande emozione che accompagna ogni momento importante della propria vita, in un misto di gioia e stupore davanti al grande mistero che si è compiuto, sabato 27 settembre la mia vita è cambiata totalmente.
Sicuramente anche per quello che farò quest'anno, certo.
Sarò coadiutore nella comunità pastorale Madonna della Selva in Fagnano Olona (VA), formata da ben 3 parrocchie; lavorerò con il mio nuovo prevosto don Giorgio, un prete anziano don Giovanni e l'altro coadiutore don Ivano. Si tratterà di coordinare il lavoro di tre parrocchie e tre oratori, di seguire le attività, di volere bene alla gente e accompagnarle all'incontro con il Signore, l'unico veramente necessario.
Vedete, tante novità, tante cose che cambiano. Ma non è in questo che la mia vita è cambiata.
La mia vita è cambiata perché la mia vocazione è diventata realtà. Don Roberto, il mio ex vicerettore (il famoso Bat-Roberto a cui addirittura si è dedicata una canzone e una maglietta), diceva che ogni seminarista non può mai essere certo della propria vocazione. La vocazione infatti non è solo qualcosa di nostro, ma è parte della Chiesa. E la vocazione diventa tale solo nel momento in cui l'arcivescovo impone le mani e consacra la persona che ha riconosciuto la chiamata del Signore.
La mia vita è cambiata perché, in definitiva, non è più mia. L'ho regalata, l'ho regalata al Signore e alla sua Chiesa. Io l'ho posta nella mani della Chiesa e il vescovo ha accettato il mio dono.
Ora sono suo per sempre, sono chiamato a servire Dio e in miei fratelli con la mia intera esistenza.
L'augurio che mi faccio a me e ai miei compagni, è che il nostro dono totale a Dio sia certo in quantità, ossia per tutta la nostra vita, ma soprattutto in qualità, ossia con tutta la nostra vita. Sia il Signore a darci ogni giorno la sua forza.
don Paolo Brambilla